Valerio Maria Murgolo
Quanto è importante essere un Content Creator?
Il digitale ha permesso a chiunque di creare contenuti da condividere nei diversi canali, in diversi formati, in diversi momenti, in diversi argomenti da trattare, tutto con semplicità e immediatezza.
Possono essere contenuti scritti, immagini, presentazioni, infografiche, video e audio.
Con la possibilità di estendere a chiunque la possibilità di creare, lavorare e distribuire contenuti si è avuto un proliferarsi di essi ma anche una riduzione della qualità che dal livello professionale si è spostato verso il popolare.
È cambiata anche l'aspettativa da parte del pubblico, che fruisce dei contenuti in tutti i momenti della giornata, ovunque, per formazione e/o informazione, per divertirsi o emozionarsi, per conoscere le persone che si seguono, per relazionarsi o semplicemente per reazione inconscia.
Oggi è possibile usare piattaforme, applicazioni, software o suite per scrivere un testo, per esempio con Word di Office, con Writer o con Google Docs, è possibile scrivere note, brevi appunti o “to do lists” con OneNote, Evernote, Todoist e Microsoft To Do, è possibile creare immagini con Photoshop, PhotoWorks, Canva, è possibile creare audio o podcast con Adobe Audition e Audacity, registrare video con lo smartphone ed editarli con Adobe Premiere, Videopad, Camtasia, Filmora9, oppure generare presentazioni o infografiche con Infogram, Canva e PowerPoint.
Con il proliferarsi di contenuti, sempre più importanti sono diventati gli strumenti di archiviazione come il cloud e le suite per conservare, catalogare, trasferire e diffondere i contenuti come eFileCabinet, DocuWare, Alfresco, WeTransfer e Dropbox.
Ovviamente i social network hanno dato una spinta del proliferarsi di contenuti che hanno permesso di produrli e diffonderli con estrema semplicità.
Il contenuto per essere efficace, che vuol dire giungere al target e attivare engagement, deve risultare di valore, utile, coinvolgente, in linea con le aspettative dell'utente e strutturato rispettando semplici regole logiche e di buon senso già da tempo utilizzate nel giornalismo anglosassone.
Prima di creare un contenuto poniti delle semplici domande seguendo questa sequenza:
Who; a chi mi sto rivolgendo? Quali caratteristiche ha? quali dati socio-demografici? Quale tono di voce preferisce? Quali valori qualitativi conosco?
What; di cosa devo parlare? Quale argomento devo trattate? Cosa desidera leggere l'utente?
When; quando devo pubblicare il mio contenuto? a che ora? In quale giorno?
Where; Dove pubblico? Quale canale? Dove distribuisco la mia comunicazione? Dove l'utente desidera ricevere il mio contenuto?
Why; Perché pubblico? Perché l'utente dovrebbe leggere i miei contenuti? Perché i miei contenuti dovrebbero risultare utili e di valore?
How; Come produco il contenuto? In quale formato? Con quali tool?
Bisogna considerare che l'utente desidera avere subito le informazioni essenziali, desidera una scrittura immediata e adeguata a una lettura spesso veloce, predilige immagini e video per emozionarsi, ma il testo per informarsi, è oramai in sovraccarico e vuole essere stupito.
Quindi, come sempre, formati, informati e crea contenuti...